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Sono i pensieri innescati, quelli senza controllo come una bomba a orologeria, che partono e non li prendi più...
...e allora esplodono di esplosioni a catena, c'è qualcosa che percepisci, come un filo, però in realtà è assenza di controllo, è consapevolezza che tutto cade nel controsenso, e quindi non c'è mai qualcosa a cui, saldamente, appigliarisi....
...la gente...a volte le braccia in cui mi piace buttarmi a capofitto. A volte le stesse braccia che mi stringono fino a togliermi l'aria.
Vivo di piccole consapevolezze quotidiane, di miracoli che percepisco, che mi prendono alla sprovvista lasciandomi con un sorriso...
Ma i disequilibri sono qualcosa che è piacevole subire quando tendono a picchi di felicità. Quando ti abbandonano nella giostra delle domande senza risposte sono un'altra cosa. Non li definirei esattamente qualcosa di gradevole.
Così ho iniziato a correre. I primi 100 metri contro vento (Levante, tanto per cambiare).
Poi, mi sono fermata. Ma qualcosa è andato contro il buon senso, e ho ricominciato.
Fino a che il cuore mi scoppiasse in gola, fino a che le scarpe mi dicessero di smettere, fino a che non ho lasciato indietro tutti i pensieri.
Sensazione di caldo, via il giubbino, via la felpa. Via.
E meno male che gli ultimi 50 metri prima di casa erano in discesa, perchè sennò il cuore sarebbe scoppiato davvero e i pensieri mi avrebbero raggiunta di nuovo.
Ora sono qui, a consegnare l'ultimo sfogo a un fascio di luce polarizzata nello schermo del portatile.
Si sa, correre fa bene.
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